Ostra Vetere: Anniversario della nascita di don Federico Sbarbati |
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Giovedì 06 Luglio 2017 17:30 |
Ricorre oggi l’anniversario della nascita di don Federico Sbarbati. Era il 6 luglio del 1921 a Ostra l’ultimo priore parroco di San Severo Vescovo di Ostra Vetere, don Federico Sbarbati. Don Federico era stato parroco della parrocchia di San Pietro Apostolo del Vaccarile fino al 1989, quando venne assegnato alla cura della più antica parrocchia di Ostra Vetere, quella di San Severo che antichissimi documenti attestano esistente già prima del 1001. Don Federico
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Ostra Vetere: Anniversario dell’arrivo del priore don Augusto Manoni |
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Mercoledì 05 Luglio 2017 17:24 |
Ricorre oggi l’arrivo a Ostra Vetere del priore di San Severo don Augusto Manoni. Nato a Ostra il 18 maggio 1880, era stato inviato a svolgere la sua missione sacerdotale prima ad Arcevia, da dove venne qui trasferito il 5 luglio 1933 a reggere la più antica parrocchia del paese, quella di San Severo Vescovo ravennate la cui prima citazione risale a un diploma imperiale di Ottone III nel 1001, alla cui guida si prodigò apportando consistenti migliorie alla chiesa parrocchiale al Pozzolungo (cfr. Fiorani.A.-Lipani, San Severo dalla cella sul colle Paradiso alla parrocchiale del Pozzolungo, Ostra Vetere (AN), Centro Cultura Popolare, 1995, pp. 252). Il priore Manoni morì poi a Ostra Vetere il 17 novembre 1962, ormai 82enne. Nella foto scattata, poco prima della sua morte, è ritratto in alto a sinistra, sotto la statua di san Luigi Gonzaga patrono della gioventù, insieme al gruppo di chierichetti della sua parrocchia accompagnati dal cappellano don Attilio Ferretti e dal sagrestano Giuseppe Puerini, detto Tibobi.
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Ostra Vetere: Massimo Bello dedica il Premio San Giovannino a tutti i cittadini di Ostra Vetere |
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Lunedì 26 Giugno 2017 18:32 |
Appena l’ex Sindaco di Ostra Vetere ha avuto notizia ufficiale dell'assegnazione del Premio San Giovannino 2017, ha immediatamente scritto al Presidente del Centro di Cultura Popolare. "Nell’apprendere la notizia ufficiale dell’assegnazione del Premio - scrive Massimo Bello - non posso che sentirmi onorato ed orgoglioso. Desidero ringraziare Lei e tutto il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere di questa inaspettata indicazione. Un onore per me essere annoverato tra coloro che hanno ricevuto, fin dall’istituzione del prestigioso riconoscimento, il Premio San Giovannino. Cercherò, in tutti modi, di onorare la Vostra fiducia, ma soprattutto di far tesoro di questo riconoscimento da parte della comunità di Ostra Vetere tutta, a cui desidero dedicarlo. Grazie ancora.” “Lo dedico a tutti i cittadini di Ostra Vetere - continua l’ex Sindaco di Ostra Vetere - perché se lo meritano e perché questa comunità, che ha eccellenze culturali, paesaggistiche, enogastronomiche e
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Ancona: “giangi” si congratula con Massimo Bello |
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Lunedì 26 Giugno 2017 17:25 |
Ci scrive un assiduo lettore di Ancona che si firma con lo pseudonimo di “giangi” per commentare la notizia dell’assegnazione del Premio San Giovannino 2017 all’ex sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello: “Congratulazioni a massimo bello e complimenti per la scelta che sicuramente sarà particolarmente gradita dalla persona seria operosa e responsabile , attenta alla considerazione del prossimo ed alla amministrazione pubblica. giangi”.
dal Centro di Cultura Popolare
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Senigallia: Bello ringrazia ancora il Centro di Cultura Popolare |
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Domenica 25 Giugno 2017 16:45 |
Dopo la designazione del Premio San Giovannino 2017, il Centro di Cultura Popolare, avendone dato notizia al destinatario, ha inviato comunicazione anche a tutti i concittadini di cui conosce gli indirizzi della casella di posta elettronica e anche alla stampa. A questa ulteriore comunicazione l'assegnatario ex sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha voluto ringraziare nuovamente il Centro di Cultura Popolare per il Premio conferitogli. E ha scritto così: "Gentilissimi, nel ringraziarVi ancora del prestigioso Premio, non posso che dedicarlo con estremo piacere a tutta Ostra Vetere e ai suoi e miei concittadini, considerando che io, in fin dei conti, sia solo un figlio adottivo di quella terra. I figli adottivi, comunque, sono sempre figli legittimi. come quelli naturali se alla fine è la stessa ‘terra’, Ostra Vetere appunto, li riconosce come tali. Il Premio San Giovannino è davvero importante per me e sono sinceramente commosso di averlo ricevuto. Grazie ancora.
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Ostra Vetere: L’ex sindaco Bello ringrazia per il Premio San Giovannino |
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Sabato 24 Giugno 2017 17:33 |
Appena conosciuta la notizia ufficiale dell'assegnazione del Premio San Giovannino di questo anno 2017, l'ex sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha immediatamente scritto al presidente del Centro di Cultura Popolare: "Caro Fiorani, nell’apprendere la notizia ufficiale dell’assegnazione del Premio, non posso che sentirmi onorato ed orgoglioso. Desidero ringraziare Lei e tutto il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere. Un onore per me, ripeto, essere annoverato tra coloro che hanno ricevuto, fin dall’istituzione del prestigioso riconoscimento, il Premio San Giovannino. Cercherò, in tutti modi, di onorare la Vostra fiducia, ma soprattutto di far tesoro di questo riconoscimento da parte della comunità di Ostra Vetere. Grazie ancora. Massimo Bello". Nel congratularci con lui, facciamo riserva di comunicare la data che vorrà scegliere per la cerimonia di consegna del Premio San
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Ostra Vetere: Il Premio San Giovannino 2017 assegnato all’ex sindaco Massimo Bello |
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Sabato 24 Giugno 2017 17:15 |
Nel giorno della festa patronale di Ostra Vetere, che cade il 24 giugno di ciascun anno nella festività da San Giovanni Battista, il Centro di Cultura Popolare assegna il “Premio San Giovannino” al personaggio, alla associazione o alla istituzione che più si sono adoperati per promuovere l’immagine del paese e a contribuire al suo sviluppo sociale, economico e culturale. Quest’anno il "Premio San Giovannino 2017" viene assegnato a Massimo Bello, già Sindaco di Ostra Vetere, con la seguente motivazione: “Per responsabilità di deficienze altrui, fortunosamente e imprevedibilmente investito del mandato popolare di risollevare il Comune dalla condizione di prolungata insofferenza per il ventennale declino di ogni positività locale, e sebbene inizialmente estraneo e sconosciuto alla generalità dei compaesani, ne ha poi saputo guadagnare la stima e fiducia, tanto da essere premiato al termine del primo quinquennio amministrativo con una plebiscitaria riconferma, a suggello del lavoro costante e apprezzato a favore della promozione del paese, riconosciuto dai cittadini per i positivi risultati conseguiti. Ancora a causa di deficienze altrui fermato anzitempo prima di poter ultimare l’opera decennale, ha comunque lasciato di sé un giudizio positivo fra larga parte dei compaesani che, riconoscenti, ne celebrano ancora i suoi innegabili meriti”. In seguito verrà comunicata la data di consegna del Premio San Giovannino che, come noto, dovrà essere concordata con l'assegnatario, anche per la localizzazione della cerimonia di consegna.
dal Centro Culturale Popolare
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Ostra Vetere: Cosa faceva il nostro Comune cinquecento anni fa per onorare il Patrono |
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Venerdì 23 Giugno 2017 17:45 |
Il libero Comune di Montenovo ha sempre onorato il patrono San Giovanni Battista in ogni tempo, fino ad emanare apposite leggi in proposito. E quali leggi municipali avevano emanato i nostri antenati per celebrare la festa patronale di San Giovanni Battista ce lo indica lo “Statutorum Ecclesiasticae Terrae Montis Novi” del 1588. Il testo è in latino, come in latino erano tutti gli atti pubblici di quell’epoca. Così forniamo prima il testo originale latino e poi la traduzione in italiano, ma intanto avvertendo che il modo di scrivere allora era un po’ diverso dal nostro. Intatti al posto della “s” si usava una lettera molto simile alla “f”, venivano invertite le due lettere “u” e “v” scambiate per “v” ed “u”, si conservava la lettera “j” equivalente a una doppia “ii”, la congiunzione “et” equivalente all’italiano “e” veniva spesso sostituito dal logogramma “&” e il modo di accentare le parole era diverso dal nostro. Ecco il testo della legge municipale. “MVNICIPALIVM LEGVM AC STATVTORVM ECCLESIASTICAE TERRAE MONTIS NOVI LIBER PRIMVS. OFFICIORVM. De pallio offerendo Ecclesiae Sancti Ioannis Baptiftae. Rub. I. STATVIMVS, & ordinamus ad honorem Omnipotentis Dei,& Sancti Ioannis Baptiftae Protectoris, & Defensoris Terrae Montis Noui, quòd omni anno in eius feftiuitate ematur vnus cereus cerae ponderis sex librarum per Maffarium Communis dictae Terrae de bonis, & hauere Communis, & duae librae candelarum de cera, quas Confiliarij vnà cum officialibus dictae Terrae reuerenter portent in manibus, & cereus, & candelae, eidem Ecclefiae Sancti Ioannis Baptiftae offerantur reuerenter, qui cereus penes Rectorem dictae Ecclefiae deponatur, & ipfum conferuet prò vtilitate dictae Ecclefiae, & accendatur in ea, quando officium celebratur. Portetur etiam cum dicto cereo palliuma de firico dicti Communis,& fimili modo offeratur eidem Ecclefiae in dicto festo. Ad quam Ecclefiam, tunc cum praedictis oblationibus ire debeant officiales, & Confiliarij Concilij generalis dictae Terrae poena duorum folidorum pro quolibet
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Dall’Italia: Resistenza senza fucile, un nuovo libro da non perdere |
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Lunedì 12 Giugno 2017 16:06 |
A più di settant’anni dal 25 aprile la Resistenza è interrogata sulla recezione storica dell’epopea patriottica per le nuove generazioni di italiani che guardano agli eventi dalla foce e non dalla sorgente, come invece accadde ai protagonisti e agli studiosi che ne hanno scritto. Bocca, Fenoglio, Calvino, i “cattolici” Scoppola, Giorgio Vecchio e Guido Formigoni. Lo sforzo è ripercorrere quelle vicende nei quartieri delle città, nelle fabbriche, nelle campagne e nelle parrocchie, e poi nella dura lotta in montagna. E’ in quest’ottica che le voci dei “minori” cessano di essere tali. Esse si ricompongono nel coro di una resistenza civile che chiede di essere indagata nei suoi soggetti e in quelle modalità che costituirono una quotidianità antifascista talvolta ridotta a “zona grigia”. Sono le donne a iniziare i grandi scioperi della primavera del 1943 nelle fabbriche di Sesto San Giovanni e dell’hinterland milanese. Sono i preti degli oratori che in alcuni casi accompagnano, dopo l’8 settembre, i giovani che vogliono sottrarsi alla milizia nella Repubblica di Salò nelle formazioni in montagna. E' un libro scritto dal nostro Presidente Giovanni
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Ostra: I cospiratori risorgimentali di Montalboddo e Montenovo condannati |
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Sabato 10 Giugno 2017 16:34 |
Il noto storico ostrense Giancarlo Barchiesi è un vulcanico scopritore di notizie d’archivio che interessano la storia non solo del suo Comune, ma anche del Comune limitrofo di Ostra Vetere, o Montenovo come si chiamava ancora nelle epoche passate. Ha così rintracciato alcune notizie, che ci invia come “Curiosità”, in una pubblicazione redatta dal cavaliere Achille Gennarelli sulle vicende storiche del Governo Pontificio, raccolte nel volume “Stato Romano. Documenti”, precedute da una esposizione storica e raccolte per decreto del Governo delle Romagne. Il cavaliere Gennarelli era avvocato della Sacra Rota, già Residente di Collegio della Pontificia Accademia Archeologica, decorato della Grande Medaglia d’Oro da Sua Maestà il Re di Prussia, membro del Collegio Filosofico e Filologico, professore di Diplomatica e Paleografia nella Regia Università di Bologna. Un’autentica autorità accademica, quindi. Ed ha rintracciato documenti, lui che era anche avvocato, relativi ai processi penali cui vennero sottoposti i cospiratori durante i moti
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Ostra: Una ricerca storica di Barchiesi sul moti del Risorgimento |
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Mercoledì 07 Giugno 2017 16:41 |
Il noto storico ostrense Giancarlo Barchiesi è un vulcanico scopritore di notizie d’archivio che interessano la storia non solo del suo Comune, ma anche del Comune limitrofo di Ostra Vetere, o Montenovo come si chiamava ancora nelle epoche passate. Ha così rintracciato alcune notizie, che ci invia come “Curiosità”, in una pubblicazione redatta dal cavaliere Achille Gennarelli sulle vicende storiche del Governo Pontificio, raccolte nel volume “Stato Romano. Documenti”, precedute da una esposizione storica e raccolte per decreto del Governo delle Romagne. Il cavaliere Gennarelli era avvocato della Sacra Rota, già Residente di Collegio della Pontificia Accademia Archeologica, decorato della Grande Medaglia d’Oro da Sua Maestà il Re di Prussia, membro del Collegio Filosofico e Filologico, professore di Diplomatica e
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Ancona: Qui è tutto fantastico |
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Mercoledì 31 Maggio 2017 16:52 |
Un gradito omaggio da parte del conte Giovanni Bonarelli di Ancona. Dona al nostro presidente un volume fresco di stampa dell’editrice Affinità Elettive di Ancona dal titolo “Qui tutto è fantastico”: un’opera prima del direttore di produzione cinematografica e fiction tv Lorenzo Luccarini, un taccuino consapevole e divertito attraverso cui l’autore osserva (e vive) il mondo. Di ieri e di oggi. E fra le tante divagazioni, aneddoti, riflessioni, sogni e racconti di mare e di terra propone, a pagina 104 il “Leonardo Bonarelli alle crociate” (ecco il perché del dono parentale, anzi, antenatale): “Dal porto di Trani in Puglia con destinazione Durazzo per raggiungere Costantinopoli, nel 1096 salpa una nave di proprietà dei Tommasi. A bordo c'è Boemondo di Antiochia, principe di Taranto. Con lui un esercito normanno forse il migliore che si potesse metter in piedi in quel periodo. Boemondo ha un compito chiaro: liberare la Terra Santa e il santo sepolcro caduto in mano ai musulmani e restituirlo ai cristiani. La storia darà il nome di Prima Crociata a quell'impresa a cui concorsero in tanti peraltro. In questo esercito c' è un normanno coraggioso che risponde al nome di Leonardo Bonarelli, appartenente a una famiglia che nel bene e nel male sarà legata per sempre alla città di Ancona. L'impresa come sappiamo tutti ha successo, ma Leonardo cade durante l'assedio della città di Antiochia. Tuttavia il suo nome rimane nella leggenda. Così per lo meno
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