Ostra Vetere: Anniversario dell’arrivo del dottor Gaetano Calabrese a Ostra Vetere il 1° marzo 1954 |
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Mercoledì 01 Marzo 2023 18:50 |
Ricorre oggi l’anniversario dell’arrivo da Castelfiorentino del dottore Gaetano Calabrese, già primario chirurgo dell’Ospedale “Antonio Canova” di Ostra Vetere. Nato il 7 marzo 1921 a Tripoli in Libia, dopo aver conseguito la laurea in Medicina, svolse una breve attività come assistente volontario nell’Istituto di Patologia chirurgica dell’Università di Firenze, poi venne nominato assistente chirurgo nell’ospedale di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, dove rimase per sei anni. Il 1 marzo 1954 giunse a Ostra Vetere come primario chirurgo dell'Ospedale, impegnandosi attivamente per farlo crescere e dotare di attrezzature e personale adeguato. Vi rimase fino al pensionamento, dopo aver assolto, verso la fine degli anni ’80, anche le mansioni di coordinatore sanitario della allora USSL di Senigallia. Nel frattempo promosse l’associazione dei volontari donatori di sangue AVIS, di cui fu per lunghi anni presidente. Fondò anche l’Università della Terza Età di Ostra Vetere, della quale fu parimenti per lunghi anni presidente. Per questi motivi venne anche insignito dell’onorificenza della Cittadinanza Onoraria e, successivamente, gli venne assegnato il Premio San Giovannino 2012, a conferma dell’unanime giudizio di stima incondizionata di cui godeva in paese, da lui servito in maniera encomiabile per oltre in sessantennio. Nell’ultima occasione della consegna del Premio San Giovannino, proprio il dottor Calabrese redasse uno dei volumi editi dal Centro di Cultura Popolare, il n. 174 della collana di testi, intitolato “L’Ospedale “Antonio
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Ostra Vetere: Mensilario dell'elezione del sindaco ser Cicco di Giacomo il 1° settembre 1355 |
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Mercoledì 01 Marzo 2023 18:43 |
Il tormentato periodo di storia patria della metà del XIV° secolo, all'epoca della cosiddetta "cattività avignonese", è quel periodo storico nel quale i Papi non risiedevano più a Roma, ma ad Avignone in Francia. La lontananza della Curia Romana dall'Italia, ma soprattutto la debolezza politica del Papato, avevano creato le condizioni favorevoli ai tanti signorotti disseminati sulle terre dello Stato della Chiesa che cercarono di liberarsi dalla sua dipendenza e di crearsi propri stati indipendenti. L'anarchia era così accentuata che queste Signorie si trovavano continuamente in lotta: ognuna cercava di sopravvivere lottando contro l'invadenza del vicino e a sua volta era invadente con qualc'altro. Le guerre, i colpi di mano, gli attentati proditori e le rivolte erano fatti quotidiani. Così anche nella nostra zona avvenivano le stesse cose: Nicolò Bisaccioni conte di Boscareto aveva ben presto conquistato Montenovo e Corinaldo e, postosi a capo del partito ghibellino sostenitore dell'imperatore, aveva ben presto esteso il suo dominio. Lo ricordiamo alla presa del forte di
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Ostra Vetere: Mensilario della proclamazione di Traiano imperatore romano il 27 gennaio 98 d.C. |
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Lunedì 27 Febbraio 2023 18:47 |
Marco Ulpio Nerva Traiano (Italica, 18 settembre 53 – Selinunte in Cilicia, 8 agosto 117) imperatore romano regnante dal 98 al 117 d.C., nacque nella città romana spagnola di Italica (odierna Santiponce, non lontano dall'attuale Siviglia) fondata e abitata da coloni italici nel 206 a.C. da un insieme di veterani (legionari romani e alleati italici) feriti o malati dell'esercito di Scipione Africano, nella Hispania Baetica (attuale Andalusia, Spagna). Il ramo traianeo della Gens Ulpia proveniva dall'Umbria, in particolare da Todi. Suo padre Marcus Ulpius Traianus, anche lui nato nella città di Italica in Hispania, era senatore, e quindi Traiano apparteneva a una famiglia senatoria. Nell'88 ottenne il comando come legatus legionis della legio VII Gemina, che era posizionata nel nord della Spagna. E mentre era al comando della legione spagnola, Domiziano gli ordinò durante l'inverno dell'88/89 di sopprimere la ribellione di Lucio Antonio Saturnino a Mogontiacum (Magonza), nella Germania Superiore. Ma la rivolta di Saturnino fu repressa nel sangue da Aulo Bucio Lappio Massimo prima che Traiano potesse intervenire. Per ricompensarlo della sua fedeltà Domiziano lo fece console con Manio Acilio Glabrione nel 91. Valente militare e popolare comandante, venne adottato
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Ostra Vetere: Mensilario della nascita a Jesi il 26 dicembre 1194 dell’imperatore Federico II che voleva sottomettere Montenovo |
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Domenica 26 Febbraio 2023 18:42 |
Federico Ruggero di Hohenstaufen nacque a Jesi (AN) il 26 dicembre 1194, è stato re di Sicilia con il titolo di Federico I dal 1198 al 1250, duca di Svevia con il titolo di Federico VII dal 1212 al 1216, re dei Romani dal 1212 e poi imperatore del Sacro Romano Impero con il titolo di Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220 e re di Gerusalemme dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229. Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del regno di Sicilia. Conosciuto con l'appellativo di stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che, all'indomani della sua morte avvenuta a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore) il 13 dicembre 1250, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV, lo citava così: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Questo il comprensibile elogio filiale. E tale il comprensibile elogio sia della città natale, Jesi in provincia di Ancona nelle Marche, dove era fortunosamente nato sotto una tenda nella piazza a lui ora dedicata, e che gli dedicò anche una statua di bronzo e un Museo a lui intitolato, come pure della città dove morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore). Eppure tali giubilazioni non sono unanimi e generalizzate. Infatti non facciamo altrettanto noi di Montenovo (Ostra Vetere), per i motivi ampiamente illustrati in uno dei volumi della nostra collana di testi, il n. 7 di Alberto Fiorani e p. Rolando Maffoli o.f.m., Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64, che così ci informa, alle pagine 15-18: “Nella Marca d’Ancona la fine del XII secolo vede l'affermarsi dei liberi Comuni stretti in una lega, capeggiata da Ancona ed Osimo, e sostenuta dal pontefice Innocenzo III, lega che costringe l'ultimo marchese imperiale Marqualdo d'Anweiler a fuggire in Sicilia. La morte dell'imperatore Enrico VI e la minore età di Federico II, privando dell'appoggio militare le signorie locali, accelerano il processo di proliferazione delle nuove realtà comunali. La progressiva affrancazione delle popolazioni della nostra zona (V. VILLANI, Nascita di un Comune - Serra de' Conti nel Comitato di Senigallia (sec. X-XIII) - Comune di Serra de' Conti, Biblioteca Comunale 1980 - p. 90) vede prima il fiorire dell'autonomia locale dei Comuni di Monte Bodio (oggi Ostra), di Rocca Contrada (oggi Arcevia) ai quali si aggiungono poi i Comuni di Corinaldo e di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che troviamo già organizzati e riconosciuti nel 1230, mentre a
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Ostra Vetere: Mensilario del riconoscimento del Cannone di Fico corinaldese il 23 giugno 2010 |
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Giovedì 23 Febbraio 2023 19:08 |
Ricorre oggi l’anniversario mensile del riconoscimento, il 23 giugno 2010 del famoso “Cannone di Fico” che tanta storia popolare rammenta alla memoria dei montenovesi. Non c’è migliore descrizione del fatto che trascrivere la lettera aperta scritta in quella data dal presidente del Centro di Cultura Popolare agli amministratori comunali per valorizzare il Cannone di fico: "Al Sindaco, Agli Assessori, Ai Viceassessori, Ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza del Comune di Ostra Vetere. Oggetto: Il “Cannone di fico”. Partecipando qualche sera fa ad una riunione indetta nella Sala Consiliare in Municipio, ho casualmente notato, seminascosto dietro una delle tende drappeggianti le finestre, un cimelio di singolare interesse per tutta la comunità locale: il famoso “Cannone di fico”, così identificato dalla felice intuizione del compianto Fabrizio Lipani, ex presidente di questo Centro di Cultura Popolare, storiografo, attento osservatore e antiquario. Si tratta di un cimelio sul quale la salacia dell’immaginario popolare montenovese da secoli bonariamente dileggiava il vicino Comune di Corinaldo, dopo l’esito inglorioso della Quattrocentesca “guerra del Gabbianello perduto” che tutti ben conoscono qui a Ostra Vetere, perché tramandata oralmente da generazioni in generazioni. La carica satirica della storiella, un tempo motivo di sdegnata reazione dei nostri convicini corinaldesi, ha superato la fase plurisecolare dell’offensivo dileggio ed è ormai pacificamente accolta anche dagli interessati, che annualmente festeggiano altro “Cannone di fico” in apertura della Sagra corinaldese del “Pozzo della Polenta”. Tutti ritenevano che la storiella popolare fosse una lepida invenzione di qualche locale buontempone, seppure priva di concreta aderenza a fatti veri, fin quando, nel dicembre dell’ormai lontano 1993, il compianto Fabrizio Lipani ebbe una casuale e fortuita intuizione, anche a seguito del ritrovamento di preziosa documentazione storica, che volle approfondire con ricerche mirate e consulti professionali. Giunse così a formulare quella che si dimostrò essere ben più che una intuizione: il pesante ferrovecchio degradato da tempo immemorabile a umile fermaporta del vecchio ufficio d’anagrafe in Municipio era proprio un frammento di una spingarda del secolo XV, forse XIV, di cui ebbe il piacere di divulgare, in bacheca e sulla stampa, una bella fotografia per annunciare il ritrovamento del famoso “Cannone
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Ostra Vetere: Anniversario della scoperta del DNA da parte di Crick e Watson il 21 febbraio 1953 |
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Martedì 21 Febbraio 2023 18:48 |
L'acido desossiribonucleico DNA è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche degli esseri viventi. Il 21 febbraio 1953 James Watson e Francis Crick presentarono sulla rivista “Nature” il primo modello accurato della struttura del DNA, ovvero il modello a doppia elica. A disegnarne il bozzetto fu Odile Speed, pittrice e moglie di Crick. Le evidenze sperimentali a supporto del modello di Watson e
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Ostra Vetere: Mensilario della conclusione della Miscelanea Veritas di Francesco Procaccini il 20 dicembre 1840 |
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Lunedì 20 Febbraio 2023 18:46 |
1840 – Dopo alcuni giorni di notazioni sempre più tremolanti, l'ultima nota di “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini è del 20 dicembre 1840. Cessa così, con la morte dell’autore, il diario venticinquennale di Montenovo del primo Ottocento. (Alberto Fiorani, Teatro e Teatranti a Montenovo, testo 011, 1983, p. 145). Una monografia edita dal Centro di Cultura Popolare ha reso omaggio alla memoria del primo “cronista”-giornalista del Comune di Montenovo (oggi Ostra Vetere), Francesco Procaccini, nato il 31 ottobre 1770 a Montesanvito dal medico di quel Comune e
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Ostra Vetere: Mensilario del titolo di Operaio d'onore al sampietrino Giovanni Segoni il 19 gennaio 1951 |
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Domenica 19 Febbraio 2023 18:44 |
Era stato il capo dei “sampietrini” Giovanni Segoni di Ostra Vetere a effettuare la scoperta della reliquia di San Pietro sotto la Basilica Vaticana e per questo venne insignito il 19 gennaio 1951 del titolo di “operaio d’onore” e della croce “Pro Ecclesia et Pontifice” dal papa Pio XII, come riporta l’edizione dell’Osservatore Romano del giorno dopo, riprodotto nella foto. Nella foto al centro della prima pagina dell’Osservatore Romano Giovanni Segoni è ritratto, il primo a destra, insieme al Papa Pio XII e ai membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/14408-vaticano-due-nuovi-membri-nella-pontificia-commissione-di-archeologia-sacra-per-la-quale-lavoro-il-montenovese-giovanni-segoni). Papa Pio XII, pochi mesi dopo la sua elezione a pontefice, volle iniziare gli scavi sotto il pavimento della Basilica Vaticana e specialmente sotto l'altare della Confessione dove, secondo l'ininterrotta tradizione, si sarebbe dovuta trovare la tomba dell'Apostolo san Pietro. Questi scavi, diretti da monsignor Ludovico Kaas coadiuvato dagli archeologi professor Enrico Josi, Padre Antonio Ferrua e Padre Engelbert Kirschbaum e dall'architetto Bruno Maria Apollonj Ghetti, durarono circa un decennio (dal 1941 al 1950) e portarono dapprima alla scoperta, sotto la Basilica Vaticana, di una vasta necropoli di epoca precristiana, orientata da ovest a est, che l'estrema zona ovest comprende un cortile abbastanza vasto, delimitato sulla sinistra da un muro che va da nord a sud, detto "Muro rosso", dal colore dell'intonaco che lo ricopre. Al centro di questo "Muro rosso" è visibile una piccola nicchia semicircolare e un poco più in alto un piccolo muro, ricoperto sul lato nord da numerosi graffiti, che fa da sfondo alla Edicola del II secolo e la base delle due colonnine marmoree che sostenevano la lastra di travertino che costituivano l'Edicola o "Trofeo di Gaio" del II secolo. Tra la nicchia e la base delle due colonnine, ossia proprio al centro del
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Ostra Vetere: Anniversario del Trattato di Tolentino imposto da Napoleone il 19 febbraio 1797 |
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Domenica 19 Febbraio 2023 18:39 |
La Rivoluzione Francese determinò anche nelle Marche, appartenenti allo Stato Pontificio, una profonda influenza rinnovatrice: è a questo periodo, quindi, che possono farsi ascendere, per la nostra regione, gli inizi del Risorgimento nazionale. Instaurata la Repubblica Cisalpina e battuti i pontifici a Faenza, i repubblicani rivoluzionari occupano Pesaro, Ancona e Macerata, marciando su Foligno senza quasi incontrare resistenza. Il papa subisce dal generale Bonaparte l'oneroso trattato di Tolentino (19.2.1797), in virtù del quale Ancona viene lasciata ai francesci fino alla pace generale (da: 25 - Alberto Fiorani, Fabrizio Lipani, La Carboneria a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1990, pp. 76) pagina 9. (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/53293-ostra-vetere-anniversario-del-trattato-di-tolentino-imposto-da-napoleone-il-19-febbraio-1797).
da Centro Cultura Popolare
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Ostra Vetere: Mensilario della nascita di San Giovanni Paolo II a Wadowice in Polonia il 18 maggio 1920 |
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Sabato 18 Febbraio 2023 19:20 |
Il 18 maggio si commemora l’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II, Karol Jósef Wojtyla, nato a Wadowice in Polonia e defunto nella Città del Vaticano a Roma il 2 aprile 2005. E’ stato il 264° papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6° sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore papa Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco. San Giovanni Paolo II, primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello del beato papa Pio IX senigalliese e quello tradizionalmente attribuito a san Pietro apostolo. A san Giovanni Paolo II la comunità di Ostra Vetere è particolarmente legata, fin da quando centinaia di nostri compaesani si recarono con una decina di autobus e numerose auto a Roma in udienza presso la Sala Nervi in Vaticano il mercoledì 12
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Ostra Vetere - Mensilario della nascita dell’imperatore Traiano il 18 settembre 53 d.C. |
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Sabato 18 Febbraio 2023 19:15 |
Marco Ulpio Nerva Traiano (Italica, 18 settembre 53 – Selinunte in Cilicia, 8 agosto 117) imperatore romano regnante dal 98 al 117 d.C., nacque nella città romana spagnola di Italica (odierna Santiponce, non lontano dall'attuale Siviglia) fondata e abitata da coloni italici nel 206 a.C. da un insieme di veterani (legionari romani e alleati italici) feriti o malati dell'esercito di Scipione Africano, nella Hispania Baetica (attuale Andalusia, Spagna). Il ramo traianeo della Gens Ulpia proveniva dall'Umbria, in particolare da Todi. Suo padre Marcus Ulpius Traianus, anche lui nato nella città di Italica in Hispania, era senatore, e quindi Traiano apparteneva a una famiglia senatoria. Nell'88 ottenne il comando come legatus legionis della legio VII Gemina, che era posizionata nel nord della Spagna. E mentre era al comando della legione spagnola, Domiziano gli ordinò durante l'inverno dell'88/89 di sopprimere la ribellione di Lucio Antonio Saturnino a Mogontiacum (Magonza), nella Germania Superiore. Ma la rivolta di Saturnino fu repressa nel sangue da Aulo Bucio Lappio Massimo prima che Traiano potesse intervenire. Per ricompensarlo della sua fedeltà Domiziano lo fece console con Manio Acilio Glabrione nel 91. Valente militare e popolare comandante, venne adottato
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Ostra Vetere: Mensilario dei Galli Senoni di Brenno che sconfiggono i romani all'Allia il 18 luglio 390 a.C. |
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Sabato 18 Febbraio 2023 19:05 |
Brenno unificò le tribù dei Galli Sénoni conquistando tutte le terre tra Romagna e Piceno. Quindi, durante una incursione contro gli Etruschi, assediò Chiusi che invocò l'aiuto di Roma. Il Senato romano inviò tre emissari appartenenti alla Gens Fabia, per mediare tra Galli e assediati (WWW Brenno = http://it.wikipedia.org/wiki/Brenno). Diodoro (XIV, 113-117) dice che i Romani erano andati a Chiusi per vedere cosa stava succedendo e vi avevano trovato 30.000 Galli che combattevano contro la città (KRUTA-MANFREDI, p. 87). L'ambasceria romana tuttavia non rimase neutrale e i Romani dichiararono guerra ai Sénoni (WWW Brenno = http://it.wikipedia.org/wiki/Brenno). Si venne a battaglia ma gli stessi legati romani, violando il diritto delle genti (noi diremmo il «diritto internazionale»), si gettarono nella mischia combattendo dalla parte degli Etruschi e uno di loro, Quinto Fabio, uccise di sua mano addirittura il duce nemico. Fu però riconosciuto e i Galli abbandonarono la battaglia contro gli Etruschi per rivolgersi contro Roma
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