Santo del giorno 29 gennaio: San Giuliano l'ospitaliere |
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Domenica 29 Gennaio 2023 00:00 |
San Giuliano L'Ospitaliere, protettore della città di Macerata, è rappresentato dappertutto, come protagonista o come santo laterale, nelle chiese, sulle porte d'accesso intorno alle mura, nelle opere conservate in pinacoteca, nell'antico sigillo dell'università, nelle medaglie commemorative del comune, nei palazzi signorili, sugli stendardi. La sua immagine più antica, a cavallo, è del 1326, una scultura in pietra un tempo nella Fonte maggiore e oggi nell'atrio della pinacoteca comunale; la più scenografica nelle chiesa delle Vergini mentre tiene in mano il modellino della città; la più moderna nel ciclo della vota del presbiterio del Duomo dove negli anni 30 è stata affrescata la storia della sua redenzione dopo un tragico, incredibile evento. Gustave Flubert ne aveva già tratto una novella-romanzo, Saint Julien l'Hospitalier, raccontando con tinte fosche la giovinezza di questo fiammingo patito per la caccia anche violenta, cavaliere infaticabile e carattere vendicativo che non aveva esitato a
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Santo del giorno 28 gennaio: San Tommaso d'Aquino sacerdote e dottore della Chiesa |
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Sabato 28 Gennaio 2023 00:00 |
Tommaso, nacque all’incirca nel 1225 nel castello di Roccasecca (Frosinone) nel Basso Lazio, che faceva parte del feudo dei conti d’Aquino; il padre Landolfo, era di origine longobarda e vedovo con tre figli, aveva sposato in seconde nozze Teodora, napoletana di origine normanna; dalla loro unione nacquero nove figli, quattro maschi e cinque femmine, dei quali Tommaso era l’ultimo dei maschi. Secondo il costume dell’epoca, il bimbo a cinque anni, fu mandato come “oblato” nell’Abbazia di Montecassino; l’oblatura non contemplava che il ragazzo, giunto alla maggiore età, diventasse necessariamente un monaco, ma era semplicemente una preparazione, che rendeva i candidati idonei a tale scelta. Verso i 14 anni, Tommaso che si trovava molto bene nell’abbazia, fu costretto a lasciarla, perché nel 1239 fu occupata militarmente dall’imperatore Federico II, allora in contrasto con il papa Gregorio IX, e che mandò via tutti i monaci, tranne otto di origine locale, riducendone così la funzionalità; l’abate accompagnò personalmente l’adolescente Tommaso dai genitori,
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Santo del giorno 27 gennaio: Beato Giorgio Matulaitis (o Matulewicz) arcivescovo |
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Venerdì 27 Gennaio 2023 00:00 |
Giorgio Matulaitis nacque nel villaggio lituano di Lugine il 13 aprile 1871, ultimo degli otto figli di Andrea e Orsola Matulaitis. A dieci anni era già orfano di entrambi i genitori ed ebbe come tutore il fratello maggiore Giovanni, il quale dopo gli studi elementari lo pose ai lavori di campagna. A 18 anni nel 1889 seguì il cognato Giovanni Matulewicz in Polonia, dove cambiò il cognome da Matulaitis in Matulewicz. Compì gli studi superiori nel seminario di Kielce e poi in quello di Varsavia, perfezionandosi poi all’Accademia Romana Cattolica di Pietroburgo, dove fu ordinato sacerdote il 20 novembre 1898. Nel giugno 1899 divenne Maestro in Teologia, a dicembre si iscrisse all’Università di Friburgo in Svizzera, dove nel 1903 ottenne la laurea in Teologia, con una brillante tesi sul tema “Doctrina Russorum de statu iustitiae originalis”, che fu poi pubblicata a Cracovia. Dal 1902 al 1904 tenne la cattedra di Lettere latine e Diritto Canonico nel Seminario di Kielce. Nel 1904 si manifestò il male della tubercolosi, che lo costrinse a farsi ricoverare all’Ospedale dei
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Santo del giorno 26 gennaio: Santi Timoteo e Tito vescovi |
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Giovedì 26 Gennaio 2023 00:00 |
Il 26 di gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di san Timoteo vescovo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso, e san Tito vescovo, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta. I due discepoli sono destinatari di tre lettere ‘pastorali’ dell’apostolo, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa. I due santi sono frutto prezioso della predicazione e dell'opera del grande apostolo delle genti. Paolo li ha convertiti, se li è allevati con amore cristiano e paterno e ne ha fatto dei fari luminosi e delle guide per l'umanità. Paolo incontra il giovane Timoteo per la prima volta a
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Santo del giorno 25 gennaio: Conversione di San Paolo apostolo |
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Mercoledì 25 Gennaio 2023 00:00 |
La festa liturgica della "conversio sancti Pauli", che appare già nel VI secolo, è propria della Chiesa latina. Poiché il martirio dell'apostolo delle Genti Paolo viene commemorato al 29 giugno, la celebrazione odierna considera la poliedrica figura dell'Apostolo per eccellenza, che scrisse di se stesso: "Io ho lavorato più di tutti gli altri apostoli", ma anche: "io sono il minimo fra gli apostoli, un aborto, indegno anche d'essere chiamato apostolo". Adduce egli stesso le credenziali che gli garantiscono il buon diritto di essere considerato apostolo: egli ha visto il Signore, Cristo Risorto, ed è, perciò, testimone della risurrezione; egli pure è stato inviato direttamente da Cristo, come i Dodici: visione, vocazione, missione, tre requisiti che egli possiede, per i quali si manifesta quel miracolo della grazia avvenuto sulla via di Damasco, dove Cristo lo costringe a una incondizionata capitolazione, sicché egli grida: "Signore, che vuoi che io faccia?". Nelle parole di Cristo è rivelato il segreto della sua anima:
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Santo del giorno 24 gennaio: Sant'Esuperanzio vescovo di Cingoli |
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Martedì 24 Gennaio 2023 00:00 |
Sant’Esuperanzio vescovo e patrono di Cingoli nacque, stando alla tradizione tramandataci, in Africa e fin dall’infanzia manifestò il desiderio di convertirsi; finché a dodici anni, dopo vive insistenze, riuscì a convincere il padre, ariano o manicheo, a dargli il permesso di ricevere il battesimo secondo il rito cattolico. Una volta cresciuto, non volle sposarsi e lasciò la famiglia per andare a predicare il Vangelo. Percorse così buona parte dell’Africa del Nord, conducendo vita monastica. Imbarcatosi per l’Italia, durante la traversata convertì l’equipaggio della nave e
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Santo del giorno 23 gennaio: Sant'Emerenziana vergine e martire |
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Lunedì 23 Gennaio 2023 00:00 |
Di sant'Emerenziana vergine e martire un ignoto autore del secolo V aggiunse alla passio latina di sant’Agnese, scritta dallo pseudo-Ambrogio, un terzo capitolo che si dilunga sui funerali della santa, sulla sua apparizione ai genitori, otto giorni dopo la morte, e sulla fondazione della basilica in suo onore da parte di Costanza, figlia di Costantino. Tra i fedeli accorsi ai funerali di Agnese è ricordata anche "Emerentiana, quae fuerat collactanea eius, virgo sanctissima, licet cathecumena". Un'improvvisa aggressione da parte di pagani fanatici disperse i cristiani. Emerenziana, invece di fuggire, apostrofò coraggiosamente gli assalitori, finendo però lapidata. I genitori di sant’Agnese ne seppellirono il corpo nei pressi: "in confinio agelli beatissimae virginis Agnetis", cioè sui limiti della loro proprietà. Non c'è dubbio, conclude l'autore, enunciando la dottrina sul Battesimo di sangue, che Emerenziana sia stata battezzata nel suo sangue, essendo morta per la difesa della giustizia, confessando il Signore. Gli unici elementi del racconto relativi a Emerenziana per altra via documentabili sono il nome della santa, il suo martirio, la sua sepoltura nei pressi del sepolcro di sant’Agnese. Secondo parecchi critici un altro elemento ancora potrebbe essere accettato, sia pure con riserva, che cioè la santa
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Santo del giorno 22 gennaio: Santa Teodolinda regina dei Longobardi |
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Domenica 22 Gennaio 2023 00:00 |
Santa Teodolinda, o più correttamente, secondo gli antichi documenti, Teodelinda, nacque attorno al 570, probabilmente a Ratisbona, figlia del re di Baviera Garibaldo mentre sua madre, Wandrada, apparteneva alla più nobile stirpe longobarda dei Letingi. Il padre Garibaldo, stretto da una parte dai Franchi e dall'altra dai Longobardi, per sicurezza volle stringere un legame di parentale con i Franchi, promettendo la figlia Teodolinda al giovanissimo re Childelberto II. I contemporanei dicevano che fosse bellissima. La tradizione ne ha esaltato le doti di coraggio e fermezza, per cui seppe imporsi in un mondo maschile, e spesso maschilista, come la «dama di ferro». La storia ne attesta la lungimiranza politica, artefice di
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Santo del giorno 21 gennaio: Sant’Agnese vergine e martire |
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Sabato 21 Gennaio 2023 00:00 |
Il Calendario liturgico romano fa memoria della santa vergine Agnese, la cui antichità del culto presso la Chiesa latina è attestata dalla presenza del suo nome nel Canone Romano (odierna Preghiere Eucaristica I), accanto a quelli di altre celebri martiri: Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita. Nulla sappiamo della famiglia di origine di sant’Agnese, popolare martire romana. La parola “Agnese”, traduzione dell’aggettivo greco “pura” o “casta”, fu usato forse simbolicamente come soprannome per esplicare le sue qualità. Visse in un periodo in cui era illecito professare pubblicamente la fede cristiana. Secondo il parere di alcuni storici Agnese avrebbe versato il sangue il 21 gennaio di un anno imprecisato, durante la persecuzione di Valeriano (258-260), ma secondo altri, con ogni probabilità ciò sarebbe avvenuto durante la persecuzione dioclezianea nel 304. Durante la persecuzione perpetrata dall’imperatore Diocleziano, infatti, i cristiani furono uccisi così in gran numero tanto da meritare a tale periodo l’appellativo di “era dei martiri” e subirono ogni sorta di tortura. Anche alla piccola Agnese toccò subire le atroci pene escogitate dai persecutori. Della santa vergine si trovano notizie, seppure vaghe e discordanti, nella “Depositio Martyrum” del 336, più antico calendario della Chiesa romana, nel Martirologio Cartaginese del VI secolo, in “De Virginibus” di sant’Ambrogio del 377, nell’ode 14 del “Peristefhanòn” del poeta spagnolo Prudenzio e infine in un carme del papa San
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Santo del giorno 20 gennaio: San Sebastiano martire |
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Venerdì 20 Gennaio 2023 00:00 |
Su san Sebastiano martire le fonti storiche certe sono: il più antico calendario della Chiesa di Roma, la ‘Depositio martyrum’ risalente al 354, che lo ricorda al 20 gennaio e il “Commento al salmo 118” di sant’Ambrogio (340-397) dice che Sebastiano era di origine milanese e si era trasferito a Roma. Le poche notizie storiche sono state poi ampliate e abbellite, dalla successiva ‘Passio’, scritta probabilmente nel V secolo dal monaco Arnobio il Giovane. Nel 260 l’imperatore Galliano aveva abrogato gli editti persecutori contro i cristiani, ne seguì un lungo periodo di pace in cui i cristiani, pur non essendo riconosciuti ufficialmente, erano però stimati, occupando alcuni di loro importanti posizioni nell’amministrazione dell’impero. In questo clima favorevole, la Chiesa si sviluppò enormemente anche nell’organizzazione; Diocleziano che fu imperatore dal 284 al 305, desiderava portare avanti questa situazione pacifica, ma poi 18 anni dopo, su istigazione del suo cesare Galerio,
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Santo del giorno 19 gennaio: Sante Archelaide, Tecla e Susanna martiri di Salerno |
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Giovedì 19 Gennaio 2023 00:00 |
Le sante Archelaide, Tecla e Susanna martiri di Salerno, secondo la loro “passio”, mentre imperversava la persecuzione di Diocleziano, per sottrarsi al furore degli empi, abbandonarono Roma (altri dicono la Romagna), dove conducevano casta e santa vita in un monastero, e si rifugiarono presso Nola, in un luogo umile e povero, dove continuarono la loro vita di preghiera e le loro opere di bene. I
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Santo del giorno 18 gennaio: Santa Prisca martire |
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Mercoledì 18 Gennaio 2023 00:00 |
Di santa Prisca martire è difficile stabilire l’identità di questa martire romana, nonostante i numerosi documenti antichi, poiché le notizie che la riguardano si riferiscono probabilmente a tre persone diverse. La celebrazione odierna vuole comunque onorare la fondatrice della chiesa titolare sull'Aventino, alla quale si riferisce l'epigrafe funeraria del V secolo, conservata nel chiostro di San Paolo fuori le mura. L'antica chiesa, cara a chi ama riscoprire gli angoli intatti dell'antica Roma, nell'ombra discreta e riposante delle sue navate, sorge sulle fondamenta di una grande casa romana del II secolo, come hanno provato recenti scavi archeologici. Ma gli Acta S. Priscae, che ne fissano il martirio sotto Claudio II (268-270) e la sepoltura sulla via Ostiense, donde poi il suo corpo sarebbe stato portato sull'Aventino, non hanno maggiori titoli di credibilità della suggestiva leggenda, che colloca Santa Prisca nell'epoca in cui San Pietro svolse il suo lavoro
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