Cresciuti alla scuola del dovere della cosiddetta Prima Repubblica, quando la politica e le istituzioni erano una cosa seria e non erano ancora contaminate dalle devianze “sfasciste” degli ultimi tempi, continuiamo a concepire lo Stato come depositario, fra le tante altre, di due primarie funzioni civili e sociali: la difesa e la giustizia, oltre a tante altre. Appartiene alla genesi prima dello Stato la difesa dei propri cittadini da ogni violenza esterna e interna. Per questo riteniamo lo Stato unico depositario del potere militare e del potere giudiziario, un “potere” che presuppone, in casi estremi, anche dell’uso della forza, forza che è invece preclusa ai cittadini: nessuno può esercitare la forza o la violenza nei confronti di alcun’altro e nessuno può farsi giustizia da solo. Lo Stato di diritto sottrae ai cittadini l’uso della forza per riservarselo come potere supremo ed esclusivo. Ma questo quando lo Stato è uno Stato serio e funzionante. Oggi, che agli aggettivi “serio” e “funzionante” appare difficile abbinare l’immagine dell’attuale Stato, potremmo sentirci spaesati, se non leggessimo quello che la stampa riferisce oggi, a proposito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario da parte della Cassazione davanti al Presidente della Repubblica e dei rappresentanti di Governo e Parlamento. Dovrebbe essere questa la più alta occasione per riflettere sulla saldezza e correttezza dello Stato, ma si dimostra invece ben altra cosa. Chiunque può leggere la sintesi della relazione della circostanza cliccando sulla connessione seguente: http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/convitato-pietra-toghe/. E’ la conferma delle tante e troppe cose che non vanno in questo Stato, esattamente quello che andiamo dicendo da tempo e che troviamo riaffermato ora da parte dei più alti vertici della Magistratura. Non la tiriamo tanto per le lunghe e vogliamo sintetizzare, ma se l’evento viene definito come “esordio severo” per i vertici della Cassazione e c’è chi chiede di “Attuare il giusto processo”, “Rivedere l’udienza preliminare” e invoca “Processi più veloci e più disciplina per le toghe, anche nel privato”, vuol dire davvero che non sbagliavamo quando già Martedì 03 Dicembre 2013 “Ostra Vetere: Riforme per un Paese normale invocate da un lettore di “montenovonostro”” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/19144-ostra-vetere-riforme-per-un-paese-normale-invocate-da-un-lettore-di-montenovonostro), Giovedì 19 Giugno 2014 “Ostra Vetere: Il principio della separazione dei poteri tra Governo, Parlamento e Magistratura interessa anche noi” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/22168-ostra-vetere-il-principio-della-separazione-dei-poteri-tra-governo-parlamento-e-magistratura-interessa-anche-noi), Martedì 16 Settembre 2014 “Ostra Vetere: Non fa bene all’Italia il continuo battibecco tra politica e magistratura” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/23519-ostra-vetere-non-fa-bene-allitalia-il-continuo-battibecco-tra-politica-e-magistratura), Giovedì 30 Luglio 2015 “Roma: I magistrati politici non tornino in magistratura e non solo” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/28266-roma-i-magistrati-politici-non-tornino-in-magistratura-e-non-solo), Giovedì 19 Gennaio 2017 “Dall’Europa: Basta con i giudici-politici e con i politici-giudici” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/36350-dalleuropa-basta-con-i-giudici-politici-e-con-i-politici-giudici), Giovedì 26 Gennaio 2017 “Roma: L’apertura dell’Anno Giudiziario dà ragione a “montenovonostro”” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/36460-roma-lapertura-dellanno-giudiziario-da-ragione-a-montenovonostro), Venerdì 17 Marzo 2017 “Dall’Italia: Basta con i giudici-politici e con i politici-giudici” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/37207-dallitalia-basta-con-i-giudici-politici-e-con-i-politici-giudici), Giovedì 23 Marzo 2017 “Dall’Italia: Solo adesso si muove la Cassazione ma non ancora il Parlamento” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/37297-dallitalia-solo-adesso-si-muove-la-cassazione-ma-non-ancora-il-parlamento), e da ultimo Giovedì 09 Novembre 2017 affermavamo “Dall’Italia: Altro che quello della “separazione delle carriere dei giudici”” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/40792-dallitalia-altro-che-quello-della-separazione-delle-carriere-dei-giudici). Quante altre volte dovremo ancora dirlo: è un abuso delle leggi quando ce ne sono troppe e contraddittorie che possono creare incertezza e quindi ingiustizia, quando si registrano tempi troppo lunghi e meno certi per indagini e processi, quando non viene introdotto l’obbligo di misura e moderatezza dei giudici per preservare l’immagine di terzietà, quando mancano risposte univoche alla crescente domanda di certezza del diritto, quando non si riducono le aree di indeterminatezza degli indirizzi giurisprudenziali, quando non si dà attuazione ai principi costituzionali del giusto processo e della sua ragionevole durata, i quasi quattro milioni di processi arretrati non verranno mai smaltiti. E se rimarrà così non si potrà dire che lo Stato è uno Stato serio e funzionante. Come peraltro conferma la Cassazione che inaugura l’anno giudiziario.

da montenovonostro