Ci scrive il Commissario regionale Marche della Democrazia Cristiana dottore Franco Rosini: "A chi si chieda il perché dell'ennesimo “patatrac” elettorale del PD, andrebbe risposto che nessuna assemblea di azionisti al mondo rinnoverebbe la fiducia ad un consiglio di amministrazione fallito che abbia mandato la società in rovina… Franco Rosini". E' vero, non lo farebbe nessuno. Salvo il PD che rinnova la fiducia a suo segretario dopo sconfitte elettorali una dietro l'altra, dal referendum in qua. Il fatto è che quello è un partito senza capacità di ascolto e senza alcuna umiltà: non comprende mai al volo quando è ora di stare a sentire la gente e testardamente segue le direttive fissate

Regione Marche, Asur 4 di Senigallia, Area Vasta 2 e Comune di Ostra Vetere sono rimasti sordi all’invocazione di mantenere il presidio ospedaliero minimo a Montenovo. L’abbiamo richiesto più e più volte in questi anni, con ogni forza possibile e in ogni circostanza, ma è stato tutto inutile. In tanti e troppi, invitati dalla sinistra maggioranza che purtroppo ci amministra, sono venuti lo scorso 12 giugno ad assistere alla penosa sanzione con la quale si è messa la pietra tombale sull’Ospedale che esisteva qui da settecento anni, almeno dal 1342. Tutto finito. E la firma di quel documento rimarrà nella memoria imperitura della comunità come l’atto più grave mai accettato da chi avrebbe dovuto difendere gli interessi del paese e non l’ha fatto. Ricordiamo allora quello che avevamo pubblicato in un nostro comunicato di Giovedì 13 Novembre 2014 dal titolo “Qua sèmo nàdi e qua vurìssima murì” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/24389-ostra-vetere-qua-semo-nadi-e-qua-vurissima-muri), una preghiera inascoltata che peserà sulle coscienze di tutti. La sconsolante chiusura della RSA di Ostra Vetere, che costringe tanti montenovesi alla fine dell’esistenza a dover essere ricoverati presso la sede di Corinaldo dove, purtroppo, molti concludono i loro giorni, ha indotto un lettore a scrivere a “montenovonostro” una “preghiera” dialettale, davvero originale. Eccola:

Quà sèmo nàdi e quà vurìssima murì

Se pròpio ‘gne la fàde

a fàcce campà’ mèjo,

lassàdece murì

in pàdria nòstra

e nò stranièri a càsa d’àntri,

‘ndò che se pàrla strànio

n’àntra lìngua,

che mànco è nòstra.

PREGHIERA PER L’ULTIMO VIAGGIO

O Memè d’amòre accèso,

nùn t’avèssi mài offèso

o mìo caro e bòn Memè,

fa’ ‘sta gràzzia tòcca a tè.

L’associazione di cittadinanza attiva “montenovonostro” ha nuovamente pubblicato tutti i comunicati stampa diffusi in questa 213^ settimana di attività appena conclusa con oggi, domenica 25 giugno 2017, apparsi anche sul nostro giornale on-line e che sono i seguenti in ordine strettamente cronologico: Lunedì 19 Giugno 2017 - Ostra Vetere: Quando si dice la differenza. Meditate gente, meditate - http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/38622-ostra-vetere-quando-si-dice-la-differenza-meditate-gente-meditate; Martedì 20 Giugno 2017 - Senigallia: In margine alla prossima “OCCHIATA IN CITTÀ” - http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/38636-senigallia-in-margine-alla-prossima-occhiata-in-citta; Martedì 20 Giugno 2017 - Ostra Vetere: L’avevano amorevolmente costruito per noi - http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/38639-ostra-vetere-lavevano-amorevolmente-costruito-per-noi; Martedì 20 Giugno 2017 - Ostra Vetere: Servisse a far capire a chi purtroppo ci

L’abbiamo già detto lo scorso Sabato 17 Giugno 2017 con il comunicato “Ostra Vetere: Non spetterebbe a noi” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/38594-ostra-vetere-non-spetterebbe-a-noi-) che davvero non spetterebbe a noi fare quello che abbiamo iniziato a fare, tentando di rendere un servizio ai giovani e ai lavoratori compaesani, pubblicando le opportunità di collocazione lavorativa per la

Il rischio più grosso è quello dell’assuefazione che paralizza ogni doverosa reazione. E’ come l’assunzione smodata di ogni sostanza nociva che si traduce in una conseguenza dannosa, se non funesta. La dipendenza uccide. Vale per tanti fatti della vita personale e sociale, così come per il terremoto. Non reagire adeguatamente può avere conseguenze terribili. Per questo insistiamo nel segnalare ogni replica sismica. Perché chi deve si smuova anziché dormirci sopra. E c’è addirittura capitato di sentire chi ci critica per questo, anziché apprezzarlo. Roba da struzzo. Non è mettendo la testa sotto la sabbia per non vedere che si fa onore all’intelligenza e alla previdenza. Anche oggi i giornali riportano la notizia che una nuova scossa di terremoto ha colpito l’area del “cratere sismico” con la magnitudo di 3.5 a Castelsantangelo sul Nera in provincia di Macerata, nella zona del Parco nazionale dei monti Sibillini alle ore 10.30 di questa mattina.

Còmo sarìa che adè’ n’è più vèra la storièlla de l’uguaiànza? Scì che dovìssimo èsse tùtti a pàro, com’è che lù’ pòle èsse diferènte? Adè che ntè la talevisiòne de la Rai cumàndene gnigò’ i cumpàgni, dovarìsse èsse cumpàgno all’àltri ànca lù’, ma n’è daccigìtta. Pe’ tùtti è stàdo mèsso ‘n tètto a li stipèndi ma, a lù’, ‘l tètto iè s’è sfondàdo. Barbìno Fàbio Fàzzio ha fàtto cèntro e girà’ a pià’ 11 mijòni e pàssa de èuri pè’ ‘n cuntràtto de quàttro ànni e pòle rìde a la

Difficile che salti un giorno. Puntuale come un orologio svizzero. E’ il terremoto che non manca mai di instillare apprensione nella popolazione, meno che negli amministratori comunali che purtroppo abbiamo. Nemmeno ce li fossimo meritati. Come non ci meritiamo il terremoto. Gli amministratosi comunali fanno spallucce alle nostre insistenti richieste di pubblicare finalmente quel “piano ben preciso” laudativamente elogiato dalla sinistra maggioranza che purtroppo ci amministra, ma letteralmente invisibile. Non ce lo fanno vedere. Eppure sarebbe indispensabile conoscere quali azioni dovrebbero essere adeguatamente intraprese da tutta la popolazione nel caso in cui dovesse ripetersi anche da noi quello che è accaduto anche oggi a Camerino e Serrapretrona in provincia di Macerata. Una scossa di magnitudo 2.9 è stata infatti avvertita dagli abitanti della zona tra Camerino e Serrapetrona alle ore 17,33, secondo i dati

La Presidente del Rotary Club di Ancona, dottoressa Jolanda Brunetti Goetz, già Ambasciatore in Birmania e che venne gradita ospite in Comune a Ostra Vetere all'epoca del sindaco Fiorani insieme all’Ambasciatore in Germania dottor Luigi Vittorio Ferraris nell'ambito di iniziative di sviluppo internazionale, ha segnalato un articolo del Generale G. Cucchi, ospite alcuni mesi fa del sodalizio rotariano anconetano. L’articolo affronta un argomento che abbiamo toccato più volte e ci aiuta ad ampliare la visuale sulle

Attraverso il suo profilo facebook scrive a “montenovonostro” l’ex sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello: “Ieri, difendendo la tua Patria, eri un Eroe. Lo fai oggi, sei un razzista e uno xenofobo. Io continuo a difenderla. Massimo Bello”. Per “montenovonostro” la patria è Montenovo. Quindi “montenovonostro” difende Montenovo con la medesima determinazione con la quale Bello difende la Patria. Anche se qualche sinistro sfegatato clacchista in servizio permanente sulla pubblica piazza e a manetta sulla tastiera dietro un computer per zittire chi non la pensa come lui e scrive che “In tempi di globalizzazione, di competizione con cinesi, indiani e americani, di taglio inevitabile dei servizi pubblici per ripagare l'enorme debito, ecco in questi tempi a ostra vetere ci sono persone che parlano di forestieri verso chi abita

E’ contro la nostra educazione infierire sui reprobi. Ammettiamo quindi pure che stavolta non sia proprio tutta colpa sua. Certo che se fosse toccato ad altri, i suoi “compagni” non si sarebbero certo risparmiati in critiche feroci, ma siccome la responsabilità è di una “compagna”, allora i sinistri non aggrediscono e mantengono un basso, anzi bassissimo profilo. Ve l’immaginate se anziché si fosse trattato della solita ineffabile rossa rossissima “ministra” PD Fedeli, se fosse toccato a un “infedele” di destra,

Gira gira, stavolta il terremoto va a nord. Una scossa di magnitudo 3.7 è stata avvertita stanotte alle ore 3.37 sull'Appennino fra Bologna e Ravenna. L'epicentro, registrato dall'INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato localizzato alla profondità di 24 chilometri fra Castel del Rio (Bologna), Casola Valsenio (Ravenna) e Palazzuolo sul Senio (Firenze). La scossa è stata avvertita ai piani alti di Bologna, ma soprattutto a Imola e Faenza. Nella Valle del Santerno molte persone sono uscite in strada per la paura, in particolare a Sassoleone, Castel del Rio, Fontanelice e nelle frazioni dell'Imolese a ridosso del Santerno. Molti residenti nella zona hanno riferito di avere sentito un grosso boato seguito da una scossa sussultoria. Ciononostante il nostro Comune non si decide a pubblicare sulla pagina dedicata agli “Interventi straordinari e di emergenza” quel “piano ben preciso” pomposamente vantato dalla maggioranza, come se non fosse

“montenovonostro” ha la memoria lunga, si sa, non solo per ricordare i fatti recenti, ma anche quelli più vecchi. E fra i fatti recenti non può fare a meno di ricordare quello che aveva scritto appena ieri Lunedì 19 Giugno 2017 nel comunicato “Ostra Vetere: Quando si dice la differenza. Meditate gente, meditate” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/38622-ostra-vetere-quando-si-dice-la-differenza-meditate-gente-meditate) anche a proposito delle fotografie allegate “a futura memoria affinchè tutti ne possano prendere visione e conservarle per una occasione prossima ventura, che non mancherà”. Ed eccola la prima “occasione prossima ventura”, che è già venuta. E allora ri-alleghiamo una foto, la prima, perché è davvero istruttiva. Per capirla meglio, l’abbiamo allargata e sezionata per vedervi anche i più piccoli particolari, che a prima vista potrebbero sfuggire, ma non a noi. La foto è stata scattata nella Sala Consiliare del Comune di Montenovo, il luogo civile più “sacro” del paese, nel quale si esaltano le funzioni ed i poteri intangibili dell’autonomia comunale e dove si dovrebbero assumere le decisioni più importanti e migliori nell’interesse di tutta la comunità locale. Ma ritrae anche quattro personaggi, di cui uno solo ci è noto: il sindaco. Gli altri tre ci sono sconosciuti, anche se quello più a destra (e non poteva che essere così, con l’aria che tira ormai in quel partito nel quale milita) ci pare di riconoscervi il dottore senigalliese Fabrizio Volpini, ora consigliere regionale del PD. Da Senigallia è venuto nella nostra Sala Consiliare e presiedere ad una “cerimonia” insieme ad altri due personaggi a noi sconosciuti, ma che, circondando fra tutti e tre il nostro sindaco (“nostro” si fa ovviamente tanto per dire) dovrebbero avere una ben “alta” funzione. Non può sfuggire a nessuno l’accentuata e plateale espressione di piena soddisfazione per quello che il sindaco, chino e quasi prosternato, sta facendo. Firma il documento che sancisce la irreversibilità della