Dalle Marche: Il DC Rosini sulle due apologie |
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Venerdì 15 Settembre 2017 17:03 |
Attraverso il suo profilo facebook ci scrive il Commissario regionale Marche della Democrazia Cristiana dottore Franco Rosini a proposito della nuova normativa che punisce ancora più duramente l’apologia del fascismo, voluta dal PD nazionale. Una legge che ha già suscitato numerose polemiche e Rosini scrive così: “Nella nuova legge contro l’apologia del Fascismo venga aggiunta l’apologia del Comunismo”. Evidentemente, secondo Rosini, le due facce oscure e tragiche del Novecento, hanno entrambe una grave responsabilità per quello che è successo di grave in Europa e nel Mondo, l’una conseguenza dell’altra, perché quando si sbanda troppo a destra come a sinistra, poi si finisce malamente. Come è accaduto e come
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Dalle Marche: La Lega Nord vuole sapere cosa succede all’Aerdorica |
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Venerdì 15 Settembre 2017 16:34 |
Ci scrive il capogruppo regionale della Lega Nord Marche Sandro Zaffiri: “Cosa succede alla Società Aerdorica dopo i 7,2 milioni versati in conto anticipo capitale? Siamo alle solite! Infatti i lavoratori non solo hanno già arretrati sullo stipendio, né sono stati pagati loro i rimborsi fiscali ma verranno ulteriormente ridotti i loro orari di lavoro. Si continua a gestire la società Aerdorica senza idee, si continua a fare i ragionieri invece che i manager. Un percorso inaccettabile per il Carroccio. Siamo sulla
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Senigallia: Bello per il rispetto dell’Italia e degli italiani |
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Giovedì 14 Settembre 2017 18:42 |
A proposito della discussione dello "ius soli" che tante polemiche sta suscitando in questi giorni, dopo che il capogruppo PD al Senato ha comunicato l'intenzione di rinunciare alla discussione del relativo disegno di legge, che dovrebbe concedere automaticamente la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati se nati in Italia, interviene anche Massimo Bello che, attraverso il suo profilo facebook, ci scrive per dirci: "Stop allo Ius Soli. Atto di civiltà e di rispetto per l'Italia e gli Italiani”. Esattamente il contrario di quanto vorrebbe il PD, mentre il nostro pensiero in proposito l’abbiamo espresso con il nostro comunicato di ieri Mercoledì 13 Settembre 2017 dal titolo “Roma: Altro che “novità deformatiche” odierne”
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Dalle Marche: Il DC Rosini farebbe così |
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Giovedì 14 Settembre 2017 16:46 |
Attraverso il suo profilo facebook ci scrive il Commissario regionale Marche della Democrazia Cristiana dottore Franco Rosini a proposito delle polemiche politiche che hanno alimentato la discussione intorno alla proposta di legge avanzata dal parlamentare PD Fiano che punisce ogni apologia del fascismo. Proposta contro la quale il centrodestra ha votato contro. E il DC Rosini, invece, farebbe così: “Sul DDL antifascismo il Centrodestra vota contro, ma io farei così: votiamo a favore purché venga esteso al Comunismo”. In effetti fascismo e comunismo sono le due facce speculari, ugualmente tragiche e luttuose, che hanno tenebrosamente caratterizzato il secolo scorso. Solo la mancanza di coraggio della classe
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Ostra Vetere: Ci verrà imposto anche se noi non lo dovessimo volere |
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Mercoledì 13 Settembre 2017 17:01 |
Una nostra lettrice ha avuto occasione di leggere un articolo sulla stampa locale che parla dei contrasti registrati nel Consiglio Comunale di Senigallia, durante il quale si è parlato della preoccupata situazione di quella struttura ospedaliera (veramente avremmo ormai dovuto dire non “quella”, come se fosse chissà dove, bensì “questa”, giacchè ci interessa direttamente perché è l’unica rimasta dopo che le bibliche “cavallette”, come la mitica piaga egiziana, ha divorato tutto il resto nel comprensorio, distruggendo gli altri quattro Ospedali che erano
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Roma: Altro che “novità deformatiche” odierne |
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Mercoledì 13 Settembre 2017 16:06 |
Il rinvio del Senato sullo ius soli è "certamente un atto di paura grave. Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito Democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il PD Graziano Delrio, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. "Questa - ha aggiunto Delrio - è una legge di civiltà e diritti. Non dobbiamo farci dominare dalla paura. Non ci può venire nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli. Devono essere riconosciuti per quello che sono: persone. Uno sguardo diverso verso l'immigrazione significa anche riconoscere i loro diritti. Ultimamente - ha proseguito Delrio - è stato creato un clima molto grave, sono state utilizzate parole sbagliate, è stata sparsa benzina e appiccato il fuoco per poi dire 'vedete la foresta brucia'. Bisogna ritrovare moderazione nel linguaggio, ritornare a stare legati ai valori reali della persona e saper governare l'immigrazione perché non può essere governata dagli scafisti o dal caso, ma da flussi regolari che danno dignità e certezza di accoglienza". Questo è quanto riferisce la stampa italiana oggi. Cosa ne pensa “montenovonostro”? Pensa che si sta facendo molta confusione. Il cosiddetto “ius soli”, cioè il diritto di ritenersi cittadini del luogo dove si nasce, finora è stato illustrato come il riconoscimento per i bambini che nascono in Italia anche da genitori cittadini di altri Stati. Apprendiamo adesso, per come dice il ministro PD Delrio, che il Partito Democratico non ritiene tale diritto solo per chi nasce, d’ora in avanti, in Italia, bensì anche “per chi è già nato in Italia”, quindi con un meccanismo legislativo “retroattivo”. Ma questo non era mai stato spiegato. E poi tutti sanno che la nostra legislazione stabilisce un criterio rigido: le leggi valgono dal momento che diventano tali, non da prima, non retroattivamente. E allora perché questa novità, mai confessata prima? La risposta è sottintesa in quello che dice il ministro PD Delrio: “nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli”. Ma se parlano il nostro dialetto e giocano con i nostri figli, vuol dire che non si riferisce ai neonati prossimi venturi, ma a quelli che già ci sono e ci sono da anni, magari da molti anni, forse meglio se prossimi ai diciotto anni. Ma scusate, eh. Non c’è già una legge che stabilisce che i diciottenni possono chiedere e ottenere la cittadinanza se dimostrano di conoscere la lingua e la nostra cultura? Che bisogno ci sarebbe allora di anticipare di anni, di molti anni, la cittadinanza che tanto potrebbero ottenere ugualmente? Ah! Ecco, forse preparano una legge per abbassare l’età elettorale a 16 anni e allora tornerebbe comodo al PD raccattare un paio di generazioni di voti in più, vista l’aria che tira da quelle parti? Sta a vedere che questo è il vero motivo della legge sullo ius soli che preme così tanto al PD? Gonfiare la base elettorale per attutire la sonora sconfitta che si sta parando davanti, stando ai sondaggi elettorali? No, non ci siamo. Simili “furbate” non fanno parte di quel concetto di serietà, di probità, di onestà e di rigore che noi professiamo con i tre pilastri ideologici che abbiamo scritto nel nostro simbolo: Libertà, Autonomia, Giustizia. Noi siamo per mantenere la legge che c’è, senza scappatoie. D’altra parte ce lo dice la nostra storia municipale come si fa in questi casi. Ce lo dice il primo atto che ancora si conserva nell’archivio comunale montenovese: la lunghissima pergamena del processo del 1252 davanti al Giudice del Presidato della Marca, quando l’eroico sindaco Bruno ed altri 58 eroici montenovesi andarono a testimoniare la loro fede nella libertà e nel diritto (non c’è forse scritto proprio “fides” nello stemma municipale?) dopo aver sfidato lo scomunicato imperatore ghibellino Federico II e le sue truppe teutoniche e saracene che avevano invaso la Valle del Misa, per aver accolto a Montenovo una quarantina di famiglie di profughi barbaresi che fuggivano il “servaggio” feudale, E avevano, sì, accolto i nuovi immigrati concedendo loro la cittadinanza montenovese, ma l’avevano fatto solo dopo che quegli immigrati avevano giurato “castellania”, cioè giurato di rispettare le leggi statutarie montenovesi e si erano impegnati a pagare le tasse, né più né meno che tutti gli altri cittadini montenovesi. Avevano giurato in pubblico, nell'"arengo" che era il Parlamento del libero Comune di Montenovo, davanti ai consoli e massari montenovesi (gli amministratori comunali dell’epoca) alla presenza di testimoni, ma avevano “giurato”. E chi poteva “giurare” legittimamente, se non i maggiorenni in possesso di tutte le facoltà legali? Erano maggiorenni, altrimenti non avrebbero potuto giurare. E il giuramento è atto fondamentale, senza il quale non avrebbero potuto ottenere diritti. Solo dopo il giuramento sono diventati davvero “uomini liberi”, nostri compaesani, con tutti i nostri diritti, ma anche con tutti i nostri doveri. Ecco, l’esperienza del passato non può, né deve essere dispersa e misconosciuta oggi. E allora oggi facciamo come gli antichi, per amore della “fides” e della “libertas” scritta sugli scudi dei nostri antenati. Come nell’immagine della antica pergamena allegata per prima, in cui si vedono i cavalieri (scudocrociati) che, uscendo dalla porta del castello assediato dal nipote del Barbarossa e assaltando oltre il vallo fortificato gli assalitori ghibellini (con l’aquila imperiale di Federico II sugli scudi), li hanno messi in fuga. Come facemmo noi nel 1240 contro le truppe teutoniche e saracene dello scomunicato nipote del Barbarossa per riaffermare il nostro secolare diritto alla Libertà, all'Autonomia e alla Giustizia. Eravamo gente tosta, libera e forte a Montenovo, allora come adesso. Torniamo ad
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Ostra Vetere: I biscotti del monastero che piacciono alla nostra lettrice |
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Martedì 12 Settembre 2017 17:40 |
Ci ha scritto una nostra lettrice: "Caro montenovonostro, ascolta. Stamane , mi sono recata presso il Monastero delle Suore Benedettine, di Senigallia. Appena imboccato il vicolo, sono stata avvolta da un profumo soave che mi ha accompagnata lungo il tragitto che porta in quell'oasi di pace. Ero avvolta dal profumo di dolci che cuocevano al forno ,
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Ostra Vetere: Mensilario (anniversario mensile) della soppressione dell’Ospedale |
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Martedì 12 Settembre 2017 16:55 |
Celebriamo mestamente il terzo “mensilario” (anniversario mensile): sono trascorsi infatti ben tre mesi da quel “giorno nero paesano” del 12 giugno 2017 nel quale abbiamo dovuto assistere a una delle pagine più tristi della storia ultrabimillenaria della nostra comunità locale. Una comunità locale che dai tempi più antichi ha sempre visto gli amministratori municipali impegnati a fare e realizzare, aggiungendo opere e servizi alle dotazioni civili e sociali del paese e del territorio. E’ stato sempre così, dai primi tempi della storia, duemilacinquecento anni fa. Sono passati secoli e millenni, la storia del paese è stata purtroppo funestata a volte anche da altre pagine brutte: guerre, rivoluzioni, invasioni, pestilenze, terremoti, alluvioni e ogni altra sorta di malanni pubblici e privati. Ma ogni volta la tenacia incrollabile dei nostri predecessori si è rimessa in moto ricostruendo tenacemente dopo le distruzioni per far crescere il paese e farlo tornare a fiorire. Sempre. Meno che negli ultimi trent’anni, salvo pochi di mezzo. Una trentina di secoli ci hanno dato tutto e sono bastati meno di una trentina d’anni per non avere più niente, con un Comune che è stato ridotto alla smunta e segaligna ombra di se stesso e si approssima ormai anche a vedersi sopprimere la stessa prima sua istituzione civile: l’autonomia municipale, il libero Comune che si è mantenuto per quasi un millennio. E invece che avere sindaci attenti ai bisogni della comunità, anche battagliando contro tutte le invasioni e gli invasori forestieri (come il libero e forte sindaco Bruno e i suoi 58 eroi medievali che si opposero alle milizie teutoniche e mussulmane dello scomunicato imperatore ghibellino Federico II fra il 1240 e il 1252) purtroppo abbiamo avuto invece sindaci di sinistra, proni e sottomessi agli “ordini” del Partito che molti ormai chiamano “Deformatico” che ci ha privato di tutto. L’ultima ingloriosa pagina è sintetizzata nell’agghiacciante fotografia della firma della “capitolazione” che ha messo la pietra tombale su ogni possibilità di
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Ostra Vetere: Che c’è che non va nella sanità (parte 3 e ultima) |
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Lunedì 11 Settembre 2017 21:48 |
L’avevamo promesso e “montenovonostro” mantiene sempre le promesse. Non abbiamo tardato a farlo, sebbene abbiamo atteso la nuova settimana per distanziare, anche cronologicamente oltre che formalmente, ma non certo nella sostanza, questa terza parte della risposta rispetto alle altre due precedenti puntate, di ben altro tono rispetto a questa, che è decisamente più “tosta” delle precedenti, come richiede l’occasione. I fatti segnalati, e relativi alla difficoltà a eseguire poche modeste iniezioni farmacologiche temporizzate in paese, sono avvenuti a causa del disastro provocato nell’erogazione del servizi ospedalieri e sanitari da una pervicace e pluridecennale politica “sfascista”, portata testardamente avanti nel corso di questi ultimi 35 anni dal Partito della sinistra e suoi predecessori, che ha prodotto: - dopo la prima “deforma sanitaria” del 1982 con lo scorporo dell’Opera Pia Ospedale dai locali Istituti Riuniti di Beneficenza ma con vincolo di destinazione dei suoi beni all’ULSS (poi USL, dopo ASL, e ancora ASUR e infine Area Vasta, cambiando, “deformando” e “ri-deformando” ancora, e ancora, nei nomi acronimi più che nella sostanza); - e dopo il forzato allontanamento delle sei suore-infermiere, nonostante i loro ben 100 anni di prezioso servizio sanitario e assistenziale alla popolazione; - dopo la chiusura dell’Ospedale “Antonio Canova” che esisteva da almeno settecento anni (è documentato nel 1342) ed era stato finanziariamente sostenuto da decine di benefattori con i loro ricchi lasciti testamentari durante l’arco di molti secoli; - dopo il trasferimento di tutto il personale amministrativo, medico, degli infermieri e inservienti dell’Ospedale a Senigallia; - dopo l’asportazione di tutte le costose dotazioni in attrezzature (come l’impianto di radiologia, di mammografia, e il gruppo elettrogeno) e beni strumentali (come le attrezzature chirurgiche e di laboratorio analisi, oltre al mobilio, ai letti e relative dotazioni ospedaliere) che non si sa nemmeno che fine abbiano fatto e dove siano state dirottate, se non distratte; - dopo il trasferimento del Centralino della Guardia Medica locale; - dopo il trasferimento della RSA Residenza Sanitaria Assistita a Corinaldo, gabellata più che furbescamente come provvedimento temporaneo per consentire asseriti impellenti lavori di messa a norma del fabbricato, ma mai eseguiti nonostante le roboanti promesse dell’allora assessore regionale PD alla Salute Almerino Mezzolani; lo scorso 12 giugno 2017 il nostro sindaco (e “nostro” si fa ovviamente tanto per dire) si è prostrato a firmare la definita “capitolazione”, con rinuncia a ogni possibilità di ritorno di alcuna delle funzionalità ospedaliere in loco, di fronte alle annuenti convenute autorità, tra cui il consigliere regionale delegato alla sanità, il PD Fabrizio Volpini. Così al disabile interessato alle iniezioni non è stato possibile nemmeno ottenere immediate e tempestive informazioni alle richieste avanzate telefonicamente in giorni diversi a tutti i numeri di centralini e servizi ospedalieri, all’Ospedale di Senigallia, al Poliambulatorio senigalliese, all’ex Ospedale di Ostra Vetere e alla RSA di Corinaldo (tutte regolarmente documentate), dopo aver inutilmente chiesto informazioni sia al medico curante che alla farmacia locale con ben quattro giorni di anticipo rispetto alla data di effettuazione di un modesto intervento chirurgico ambulatoriale, da cui però è derivata la necessità di farsi praticare una serie di iniezioni temporizzate inderogabili nell’arco di quattro giornate successive, una ogni sei ore. Ha così accertato che in loco non esiste alcuna quotidiana possibilità istituzionale di effettuare le richieste iniezioni temporizzate, né esiste alcun elenco di personale esterno autorizzato a simile prestazione, tantomeno un preziario corrispondente, salvo affidarsi a “praticoni” disponibili, senza alcuna garanzia medica, e da remunerare in nero. E perciò l’interessato ha dovuto ricorrere, nell’assoluta mancanza di ogni
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Ostra Vetere: E’ quest’àcqua quà, ragàssi |
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Lunedì 11 Settembre 2017 17:06 |
Tombini ottusi non digeriscono l’acqua. A proposito del forte acquazzone del primo pomeriggio che ha rischiato di far allagare nuovamente Senigallia, attraverso il suo profilo facebook ci scrive una lettrice per fare una constatazione lapalissiana: “Perché i tombini andrebbero puliti ogni tanto.....:( perché se sono otturati l'acqua scorre sopra!!! Ma và!!”. Sembra ovvio, no? Ma c’è chi non lo capisce, tanto è vero che i tombini mica li pulisce prima. No, no. Li manda a pulire solo quando piove e se prima è arrivata la comunicazione giudiziaria della
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Ostra Vetere: Nemmeno i terremoti nella Marsica smuovono gli amministratori di sinistra |
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Lunedì 11 Settembre 2017 17:02 |
Due nuovi terremoti di ieri si sono abbattuti nella martoriata Italia. Un terremoto di magnitudo 3.9, profondità 8 km, è stato registrato alle 21:58 nel territorio di Scurcola Marsicana (L'Aquila). La scossa è stata avvertita con una certa forza all'Aquila e ad Avezzano, in Ciociaria, distintamente nella valle di Comino, nella zona di Sora, e a Pescosolido. Due ore prima una scossa sismica di magnitudo 3.7 aveva interessato (alle ore 20), il Piacentino, con epicentro sei chilometri a nord di Mortasso, a una profondità di 10 chilometri. I due terremoti sono stati registrati dalle stazioni della rete sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica (INGV). Due terremoti, uno a sud e uno a nord rispetto a noi che stiamo in mezzo. Eppure nemmeno questo smuove ancora i nostri (“nostri” si fa ovviamente tanto per dire) amministratori comunali di sinistra che si guardano bene dal pubblicare quel loro “piano ben preciso”, che deve essere tanto prezioso da
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Senigallia: Una bella iniziativa |
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Lunedì 11 Settembre 2017 16:42 |
Ci scrive il presidente del Circolo di Iniziativa Culturale – Periodico Sestante presso Palazzo Mastai di Senigallia, insegnante Franco Porcelli, per segnalare una bella iniziativa: “In allegato invio la locandina che dà notizia della bella iniziativa espositiva (cartoline e foto storiche di Senigallia) che il nostro prezioso e bravo Gianluca Quaglia ha messo in campo in Via Pisacane n. 20. Una visitina non guasterebbe. Cordialmente Franco Porcelli". Ringraziamo il presidente Porcelli per la segnalazione. La documentazione storica del passato è da sempre al centro dell'interesse di "montenovonostro", che inserirà l'argomento nel programma elettorale che sta redigendo in vista delle prossime elezioni amministrative del 2018. E così come fa il Circolo di Iniziativa Culturale senigalliese di ispirazione cattolica, anche "montenovonostro" continuerà a farsi promotore della conservazione della memoria storica e fotografica del passato perchè non si perda la
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