Santo del giorno 5 novembre San Tigrino martire di Roma |
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Martedì 05 Novembre 2013 00:00 |
Le reliquie di san Tigrino furono prelevate nel cimitero della via Salaria di Roma, con il permesso di papa Paolo V, dal generale della Compagnia di Gesù Claudio Acquaviva il 4 settembre 1611, che le inviò a Torino al cardinale Maurizio di Savoia. Questi ne fece dono alla chiesa dei Santi Martiri, eretta nella stessa città dai Gesuiti, che collocarono le reliquie sotto l’altare dell’Immacolata Concezione, nella cappella delle Umiliate. La
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Santo del giorno 4 novembre San Carlo Borromeo cardinale vescovo |
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Lunedì 04 Novembre 2013 00:00 |
San Carlo Borromeo, uno dei più grandi Vescovi nella storia della Chiesa, grande nella carità, grande nella dottrina, grande nell'apostolato, ma grande soprattutto nella pietà e nella devozione, nacque nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, padroni e signori del Lago Maggiore e delle terre rivierasche, secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, dette subito prova delle sue doti intellettuali, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni da suo zio il papa Pio IV. Gli onori e le prebende piovvero abbondanti sul suo cappello cardinalizio: amante dello studio, fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, vi fu, secondo la relazione di un ambasciatore, " più esecutore di ordini che consigliere ". Ma si rivelò anche un lavoratore formidabile, un vero forzato della penna e della carta. Nel 1562, morto il fratello maggiore, avrebbe potuto chiedere la secolarizzazione, per mettersi a capo della famiglia. Restò invece
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Santo del giorno 3 novembre Santa Silvia madre di San Gregorio Magno |
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Domenica 03 Novembre 2013 00:00 |
Silvia, il cui nome latino significa abitatrice delle selve, donna dei boschi, selvaggia, è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Secondo quanto lo stesso Pontefice riferì nei suoi scritti, Silvia raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza e fu per il prossimo un eccelso esempio. Silvia nacque intorno al 520, per alcuni a Roma, per altri a Subiaco o addirittura in Sicilia, in una famiglia di condizioni modeste. Verso i 18 anni va sposa ad un tal Gordiano, membro della gens Anicia: un personaggio in vista con rilevanti cariche pubbliche, un patrimonio più che discreto e una villa meravigliosa al Celio. La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. E’ la storia di un amore vero e di una profonda intesa spirituale che aiutano la coppia a costruire una famiglia veramente cristiana, illuminata anche dall’esempio delle due sorelle di Gordiano, che vivono in casa una vita ritirata e mortificata, quasi monastica, intessuta di preghiere e di penitenza. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Quel matrimonio funziona egregiamente per più di 30 anni, fino alla morte del marito, databile intorno al 573.
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Santo del giorno 2 novembre San Giusto di Trieste martire |
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Sabato 02 Novembre 2013 00:00 |
Giusto visse ai tempi degli imperatori Diocleziano e Massimiano. All’epoca c’era un imperatore a Nicomedia (nell’Asia Minore) e un altro a Milano: erano Diocleziano e Massimiano, entrambi col titolo di “Augusti”. Poi c’erano due “Cesari”, ossia due vice e successori designati: Galerio a Sirmio (ora Mitrovica, Serbia) e Costanzo a Treviri, in Germania. Questa era la tetrarchia, cioè il nuovo ordinamento di vertice che doveva rinsaldare l’Impero romano, insieme alle vittorie contro i nemici e alla disciplina interna. Per accrescere quest’ultima, Diocleziano usa la grandiosa strategia delle monarchie orientali, proclamando il carattere divino dell’imperatore. Giusto, un cristiano della Venezia Giulia che viveva ad Aquileia e la sua fede era ben nota ai concittadini: uomo di grande penitenza e di larga generosità, cristiano fin dall’infanzia "grazie ai miei genitori". Così risulta dalla narrazione del suo martirio (Passio). Il documento è stato inserito negli Acta sanctorum dai bollandisti, come testo derivante dagli atti ufficiali del processo. Giusto è anche sacerdote? Il Dizionario ecclesiastico della Utet, editato nel 1952, ritiene di sì, senza però aggiungere elementi di conferma. Quando giunse l’ordine di convincere i cristiani ad
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Santo del giorno 1 novembre San Cesario (Cesareo) di Terracina martire |
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Venerdì 01 Novembre 2013 00:00 |
Nel giorno in cui la Chiesa commemora Tutti i Santi, ricorre la vicenda di Cesario, legata al romano colle Palatino. Quando la sede dell'Impero venne trasferita da Roma, il Palatino, prima abitato dall'imperatore e dalla sua famiglia, restò vacante. Col tempo il luogo divenne un importante centro religioso cristiano. Vi furono costruite almeno due chiese: una di esse, anziché essere dedicata a un martire romano come ci si potrebbe attendere, fu invece intitolata a Cesario, martire a Terracina, che godeva di certa celebrità nei secoli del Basso Impero e del primo Medioevo. La scelta forse si deve al nome: Cesario, infatti, deriva da Cesare, e Cesare era l'appellativo degli Imperatori romani. Il Palatino ospitava il palazzo dei Cesari, e nella tradizione pagana, i Cesari venivano deificati, diventando oggetto di pubblico culto. Ma il cristianesimo rivoluzionò tutto: Cesario, non Cesare; santo cristiano, non imperatore divinizzato, ma testimone di Cristo; non uomo diventato idolo, ma martire per la sua fede, a lui venne dedicata la chiesa sul Palatino. Cesario nacque nell’Africa settentrionale a Cartagine verso l’84 d.C., figlio di un mercenario e di una nobildonna, appartenenti alla “Gens Julia”, che decisero di chiamarlo Cesario per dimostrare la loro devozione all’imperatore Cesare. I suoi avi si erano stanziati a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani
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Santo del giorno 31 ottobre Santa Lucilla di Roma vergine e martire |
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Giovedì 31 Ottobre 2013 00:00 |
Lucilla è una santa poco conosciuta, dal nome antico e familiare. Era attribuito dagli antichi romani alle bambine nate alle prime luci del nuovo giorno. Lucilla, diminutivo di Lucia, dal latino vuol dire appunto ''nata all'alba'', “luminosa”, “splendente”, così come Crepusca significa ''nata al tramonto'', o anche ''piccola luce''. Due pregnanti termini esprimono l'inizio e la fine di un giorno: l'alba e il tramonto. Due splendidi nomi propri sono legati all'arco dello scorrere del bene luce: il comunissimo Lucia "nata all'alba" e il desueto Crepusca "nata al tramonto". Lucilla è il graziosissimo diminutivo di Lucia; quale vergine e martire del III secolo viene ricordata dal calendario il 31 ottobre. Di Lucilla martire non sappiamo nulla di certo, se non la storia leggendaria che tanto favore incontrò nei primi anni del cristianesimo. La piccola martire cieca, riportata più volte alla luce da vari Papi si presenta, come simbolo della forza della fede, una fiaccola di carità, accesa sul mondo pagano, illuminando con una nuova alba le vie di Roma. Il racconto, lontano e leggendario, vuole che ai tempi della persecuzione di Valeriano nel 257 il tribuno
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Santo del giorno 30 ottobre San Marciano di Siracusa vescovo e martire |
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Mercoledì 30 Ottobre 2013 00:00 |
Le più antiche fonti che parlano di san Marciano risalgono comunque al VII secolo e quindi risentono della mancanza di certezze storiche, perché si rifanno a tradizioni locali. Secondo esse Marciano fu discepolo di san Pietro apostolo ad Antiochia e fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo e qui si fermò a Siracusa quale primo vescovo della città. Operò molte conversioni, accompagnate da miracoli, e per questa sua attività venne ucciso “da coloro che in quel tempo avevano indegnamente lo scettro del comando”. La sua più antica raffigurazione è del secolo VIII-IX quindi del periodo bizantino e si trova nelle catacombe di Santa Lucia. Anche qualche opera archeologica, come la cosiddetta ‘cripta di san Marciano’ presso il cimitero di San Giovanni, non aiuta ad inquadrare meglio il periodo della sua esistenza e morte; essa fu creduta, a partire dal secolo XVII, che fosse stata costruita sul sepolcro del santo e nel contempo sul luogo della sua abitazione e predicazione, datandola quindi al I secolo, invece non è altro che un ipogeo funerario del IV secolo, trasformato in santuario cristiano nel periodo normanno. Alcune sue reliquie sono
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Santo del giorno 29 ottobre Sant'Ermelinda vergine nel Brabante |
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Martedì 29 Ottobre 2013 00:00 |
Ermelinda nacque a Lovenjoul nel Brabante nell’attuale Belgio, da Ermeonoldo ed Armensinda legati alla Famiglia dei Pipini. Decise ancora giovane di rifiutare ogni proposta di matrimonio e abbandonò ogni ricchezza e beneficio, che la sua ricca famiglia le aveva comunque dato e si mise alla ricerca di solitudine e silenzio. Si fermò all’attuale villaggio di Beauvechain, dove si dedicò alle pratiche religiose, frequentando la chiesa durante la notte e a piedi nudi. Dovette resistere a due fratelli, signori del luogo, che tentarono di sedurla, essi si accordarono di prelevarla durante le preghiere notturne, ma avvertita da un angelo Ermelinda riuscì a fuggire e partì per Meldert, dove morì a 48 anni verso la fine del VI secolo. Fu venerata a Tirlemont e soprattutto a Lovenjoul e Meldert. A Lovenjoul sgorga una sorgente d’acqua ritenuta miracolosa per la cura degli occhi, chiamata “Sorgente di Sant’Ermelinda”, perché irriga le terre
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Santo del giorno 28 ottobre San Ferruccio di Magonza martire |
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Lunedì 28 Ottobre 2013 00:00 |
Ferruccio, il cui nome significa “uomo tutto di un pezzo”, militava nell'esercito imperiale romano di stanza a Magonza, nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, quando, convertitosi al cristianesimo e deposte le armi, lasciato l’esercito per servire Cristo più liberamente, fu arrestato, torturato e lasciato morire lentamente di fame in carcere in una località sulle rive del Reno, corrispondente all'odierna Kastel. L'epoca del suo martirio rimane, comunque, sconosciuta, anche se si collocherebbe ipoteticamente attorno agli inizi del IV secolo durante la fiera persecuzione di Diocleziano, quando venne martirizzato un considerevole numero di soldati romani cristiani. Sepolto sul luogo stesso della sua morte, il corpo di Ferruccio fu traslato nel 778 dall'arcivescovo di Magonza, san Lullo, nella chiesa del neo-eretto monastero benedettino di Bleidenstadt, da lui stesso fondato a pochi chilometri dalla città. Un successore, l'arcivescovo Riculfo, provvide nell'812 a far ornare artisticamente il sepolcro e ad arricchirlo di una iscrizione metrica, con un elogio del martire moguntino, a cui venne intitolata la chiesa stessa. Anche l'arcivescovo Rabano Mauro (morto nel 856) compose
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Santo del giorno 27 ottobre Sant'Evaristo papa e martire |
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Domenica 27 Ottobre 2013 00:00 |
A Roma, sant’Evaristo, papa, che resse la Chiesa di Roma come papa dal 97 al 105, per quarto o forse quinto successore di san Pietro apostolo intorno all’anno 100. Governò per 9 anni, sotto l’imperatore Traiano. Sembra sia stato un greco di Antiochia, nato a Betlemme, ma non conosciamo di lui neppure una parola, mentre del suo predecessore Clemente I ci è giunto un documento importantissimo: la lettera famosa agli agitati cristiani di Corinto, con l’affermazione solenne dell’autorità che al vescovo di Roma compete. Ma questa autorità di Clemente comincia a risultare fastidiosa per i vertici dell’impero. E nell’anno 97, sotto l’imperatore Nerva, egli viene arrestato e
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Santo del giorno 26 ottobre Beata Celina Chludzinska Borzecka vedova, fondatrice |
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Sabato 26 Ottobre 2013 00:00 |
Celina Chludzinska nacque il 29 ottobre 1833 ad Antowil, nella Polonia orientale. Ben presto avvertì di essere chiamata alla vita religiosa, ma sia i genitori che il vescovo, suo direttore spirituale, la orientarono verso il matrimonio. Convolata a nozze nel 1853, fu una moglie esemplare e madre di quattro figli. Nel 1863 fu arrestata per aver aiutato alcuni insorti contro il regime zarista e sei anni dopo si trasferì a Vienna per dedicarsi all’assistenza del marito paralizzato, nonché all’educazione delle figlie Celina ed Edvige. Nella capitale austriaca conobbe padre Pietro Semenenko, uno dei sostenitori della spiritualità risurrezionista e cofondatore della congregazione maschile della Risurrezione. Rimasta vedova, nel 1875 si trasferì con la figlia Edvige a Roma, dove può finalmente dedicarsi alla vita religiosa e, grazie al servo di Dio Pietro Semenenko, prende parte alla spiritualità risurrezionista. Insieme con la figlia Edvige decise allora di intraprendere finalmente la vita religiosa e nel 1882 diede vita
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Santo del giorno 25 ottobre Santi Crisanto e Daria martiri di Roma |
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Venerdì 25 Ottobre 2013 00:00 |
I due santi vissero e morirono nel III secolo e l’anno del martirio si suppone fosse il 283. La loro vicenda, narrata in modo epico e fantasioso dalla ‘passio’, risente senz’altro della lontananza del tempo e della necessità di ricostruire la ‘Vita’ con pochissime notizie certe. Questa ‘passio’ di cui si hanno versioni in latino e in greco, era già esistente nel secolo VI poiché era nota a san Gregorio di Tours (538-594), vescovo francese e grande storico dell’epoca. Crisanto figlio di un certo Polemio di origine alessandrina, venne a Roma per studiare filosofia al tempo dell’imperatore Numeriano (283-284) e qui ebbe l’occasione di conoscere il presbitero Carpoforo, che lo istruì nella religione cristiana e poi lo battezzò. Il padre Polemio cercò in tutti i modi di farlo tornare al culto degli dei e si servì anche di alcune donne, specialmente della vestale Daria, dotta e bella donna. Ma Crisanto riuscì a convertire Daria e di comune accordo,
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